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BEATISSIMO PADRE.

(Copia.)

Ero io nella mia tenera età quando accadettero le dissensioni fra la corte di Roma, e quella di Parma, le quali obbligarono i miei grandi parenti, i miei amorosi Padri, i miei naturali protettori, a dimostrarsi tali per contenere, e sedare il fuoco, che per disavventura erasi acceso contro le vere e sante intenzioni del Romano Pontefice, di cui lo Spirito Santo fece Vostra Santità degnissimo successore. Mi ricordo, che non ostante i miei pochi anni, non fui insensibile a quei disgusti, e con la età è andato crescendo il mio sentimento; molto più però con le prove che tengo, che V. B. mi ama paternamente, e s'interessa di cuore ne' miei beni spirituali, e temporali, ed in fine colle sue estimabili dimostrazioni, che mi assicurano disapprovarsi da Vostra Santità, nel suo retto e pacifico animo, la condotta, che produsse cotanto sensibili effetti; anelando il suo spirito di pace, e di paterna carità all' unione ed intima concordia con quelli che hanno l'onore di essere suoi figlj più distinti e fedeli. Io so dal mio ministro, il Marchese De Llano, quanto giubilo mostrò Vostra Santità con la notizia di avermi il cielo dato un successore, e con l'ultima notoria grazia da me dovuta a' gloriosi miei avolo e zio; e mi costa che V. B. scrisse loro, aggradendola come propria. Vostra Santità mi ha data di poi una dimostrazione preziosa nelle sue particolarità; quali maggiori prove di considerazione, e di soddisfazione insieme tra padre e

* These letters between the Duke Ferdinand and the Pope are taken from a work published at Parma, in 1774.

com

confi

10 fatto

P. S. Je prie votre Altesse royalle de li dulgence un écrit fait très à la hâte. Ell de me dire qu'elle a instruit Monsieur de qu'elle me faisait l'honneur de m'écrire lui montrer ce que je prends la libert je crois qu'il y trouvera le langa respect, et de la vérité, et qu'il lrnedizioni. Scrivo langage.

Je suis bien aize de la grac obtenir. Je crois qu'il est h le confie à M. de Revilla a

Au reste, Monseign aussitôt que vous aurez estes pás content *.

*The above letter is

ing to Bodoni.

&'oppong

more

ammesso

1. B., e mi roso figliuolo; corrispondenza,

anissima, a S. M. Siche mi portano, di all'antico stato quelli di Corvo, affinchè si dimendisgusti, dandosi per soddisdi affetto, che io debbo a sposizioni del saggio suo goregolare pacificamente tutte le azione delle passate inquietudini,

a

questo sistema proprio del

marta, e che gradirà loro insieme la mia ine dei Cristian. Spero che riceveran bene se, al solo titolo di essere io stato l'occasione Je me intenzioni; per lo che imploro da V. Bea

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Io sarò felice, se vi adem

santissima benedizione sopra di quelle, e altre mi conducano da questa alla vita eterna. Nostro Signore guardi la santissima persona di beatitudine al buono e prospero reggimento Di Vostra Santità, Umilissimo e divotissimo figlio, che della sua universale chiesa. Parma, 6 9bre. 1773.

vostra

bacia i suoi santi piedi e mani.
(Segnati) FERDINANDO.

GIUSEPPE AGOSTINO DE LLANO.

D.*

nando accadettero

ella di Parma, ti, i miei

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et aposnem. In.nè lætitiam amantissimis omnique in nos pietatis, ac filialis antiæ significatione ssimis. Cum te semper rifice, ac singulariter diexerimus, tuasque res omnes perinde ac nostras paterno summo studio prosequuti simus, nihil profecto accidere nobis jucundius a te potuit, quam hujusmodi amori in te nostro eam nunc a te reddi vicem, qua eximia tua in nos voluntas præclarè perspicueque constare posset.

Plurima sæpe, clarissimaque ad nos ejusdem tui in nos animi delata sunt indicia, quibus magis in dies ad amo

nando, Reale Infante di Spagna,

Clemente Papa XIV.

Dilettissimo Figliuol nostro in Cristo, salute, ed apostolica benedizione. Superiore ad ogni credere si è il giubilo di che ci ha l'animo. l'affettuosissima ricolmato

vostra lettera, ripiena delle più significanti maniere di amore, di tenerezza, e di filiale considerazione per noi. Avendovi noi amato sempre con parzialissimo, e singolare attaccamento, e con paterna somma premura in tutte le cose vostre essendoci interessati egualmente, che se nostre fossero state; Noi al certo non potevamo aspettarci da voi niente di più gradito, quanto il rendere, siccome ora fate, al nostro amore un contraccambio, che appalesi ben chiaro il grande affetto vostro verso di noi.

Sovente di così grande vostro affetto per noi avuti abbiamo argomenti moltissimi, e chiarissimi, i quali

figlio! Quindi, Santo Padre, tutto questo ha commosso il mio cuore, e pieno di gratitudine e di confidenza ne' sentimenti pacifici di V. B., mi sono fatto animo a dare un passo, che desidero sia bene ammesso da miei grandi parenti, che gradisca a V. B., e mi mostri a' suoi occhi riconoscente ed amoroso figliuolo; acciocchè con maggiore facilità nella corrispondenza, mi continui le sue grazie, e le sue benedizioni. Scrivo a S. M. Cattolica, a S. M. Cristianissima, a S. M. Siciliana, supplicandole per l'amore che mi portano, di voler generosamente ritornare all' antico stato quelli di Avignone, Benevento, e Ponte Corvo, affinchè si dimentichino affatto i menzionati disgusti, dandosi per soddisfatti di tante dimostrazioni di affetto, che io debbo a Vostra Santità, e delle disposizioni del saggio suo governo, incamminate a regolare pacificamente tutte le cose con la disapprovazione delle passate inquietudini, e di quanto si opponga a questo sistema proprio del padre comune dei Cristiani. Spero che riceveran bene i tre monarca, e che gradirà loro insieme la mia intercessione, al solo titolo di essere io stato l'occasione del loro giusto impegno. Io sarò felice, se vi adempiano le mie intenzioni; per lo che imploro da V. Beatitudine la sua santissima benedizione sopra di quelle, e sopra quante altre mi conducano da questa alla vita eterna. Nostro Signore guardi la santissima persona di yostra beatitudine al buono e prospero reggimento della sua universale chiesa. Parma, 6 9bre. 1773. Di Vostra Santità, Umilissimo e divotissimo figlio, che bacia i suoi santi piedi e mani.

(Segnati) FERDINANDO.

GIUSEPPE AGOSTINO DE LLANO.

Dilectissimo in Christo Filio nostro, Ferdinando, Regio Hispaniarum Infanti,

Clemens Papa XIV.

Dilectissime in Christo Fili noster, salutem et apostolicam benedictionem. Incredibilem sanè lætitiam cœpimus ex amantissimis litteris tuis, omnique in nos amoris, pietatis, ac filialis observantiæ significatione plenissimis. Cum te semper mirifice, ac singulariter dilexerimus, tuasque res omnes perinde ac nostras paterno nostras paterno summo studio prosequuti simus, nihil profecto accidere nobis jucundius a te potuit, quam hujusmodi amori in te nostro eam nunc a te reddi vicem, qua eximia tua in nos voluntas præclarè perspicueque constare posset.

Plurima sæpe, clarissimaque ad nos ejusdem tui in nos animi delata sunt indicia, quibus magis in dies ad amo

Al Dilettissimo nostro Figliuolo in Cristo, Ferdinando, Reale Infante di Spagna, Clemente Papa XIV.

Dilettissimo Figliuol nostro in Cristo, salute, ed apostolica benedizione. Superiore ad ogni credere si è il giubilo di che ci ha l'animo. ricolmato l'affettuosissima vostra lettera, ripiena delle più significanti maniere di amore, di tenerezza, e di filiale considerazione per noi. Avendovi noi amato sempre con parzialissimo, e singolare attaccamento, e con paterna somma premura in tutte le cose vostre essendoci interessati egualmente, che se nostre fossero state; Noi al certo non potevamo aspettarci da voi niente di più gradito, quanto il rendere, siccome ora fate, al nostro amore un contraccambio, che appalesi ben chiaro il grande affetto vostro verso di noi.

Sovente di così grande vostro affetto per noi avuti abbiamo argomenti moltissimi, e chiarissimi, i quali

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